Il lavoro nero sottrae ogni anno alle casse dello Stato 20 miliardi di euro

Fondazione Studi Consulenti del Lavoro stima che nel 2017 siano stati 1,5 milioni i lavoratori completamente sconosciuti al fisco e alla previdenza (c.d. lavoro “nero”) a fronte di 5,7 milioni di aziende attive sul territorio italiano. Per combattere il fenomeno del sommerso serve un’azione preventiva attraverso nuovi strumenti legislativi che consentano di attestare la regolaritàdei rapporti di Lavoro.

Lavoro intermittente e straordinari

Non è possibile non applicare al lavoratore intermittente (cd a chiamata) la disciplina in materia di orario di lavoro, nel caso effettui lavoro straordinario. Il Ministero del lavoro ha risposto con l’interpello n.6/18 ad un quesito che riguardava l’ipotesi di superamento delle 40 ore settimanali, per un lavoratore a chiamata, con possibilitàdi erogare unicamente il controvalore per la prestazione svolta come se si trattasse di regime di orario ordinario di lavoro e non anche la maggiorazione per lavoro straordinario prevista dalla contrattazione collettiva.

Sanzione su lavoro nero e su tracciabilità  si cumulano

La maxi sanzione per il lavoro nero e quella per l’accertato pagamento in contanti della retribuzione si cumulano. A partire dal 1° luglio 2018 trova applicazione la sanzione amministrativa pari a € da 1.000 a 5.000 nei confronti dei datori di lavoro, o dei committenti, che corrispondono ai lavoratori la retribuzione (e ogni anticipo), senza avvalersi degli strumenti di pagamento espressamente indicati dalla norma (cd tracciabili). L’illecito si configura ogni volta che viene corrisposta la retribuzione in violazione della legge secondo la periodicitàdi erogazione che, di norma, avviene mensilmente.

Assegni nucleo familiare, indicazioni INPS poco chiare

Con il messaggio n. 1430 del 5 aprile scorso l’Inps ha cercato di chiarire i contenuti della circolare n. 45/19 con cui comunicava la variazione delle modalitàdi trasmissione della modulistica ANF. Ha cercato senza riuscirci, invero. In particolare, l’attenzione si è concentrata sulla discriminazione tra intermediari telematici, non tutti autorizzati alla nuova trasmissione della documentazione ANF. Non va sottaciuto, peraltro, che siamo in presenza di un adempimento legato alla gestione del rapporto di lavoro, materia strettamente regolamentata dall’art. 1 della legge 12/79, che ne elenca anche le modalitàe i soggetti abilitati per ricevere la delega a operare in vece del datore di lavoro. Circoscritto, dunque, il perimetro normativo di azione dell’adempimento, sono state riscontrate le motivazioni di tale discriminazione addotte dall’Istituto, che ha tra l’altro fatto riferimento alla necessitàdi garantire il corretto trattamento di dati sensibili. Situazione invero poco comprensibile sia perché eccepita dopo decenni di diversa modalitàdi gestione dell’adempimento, sia perché assolutamente decontestualizzata rispetto ai Consulenti del lavoro. Il datore di lavoro, infatti – che peraltro non è indiziato a priori di divulgazione indebita di dati al cui trattamento è autorizzato con apposita informativa – continua comunque a trattare legittimamente i dati oggetto degli adempimenti in esame. Questi ultimi, infatti, sono comunicati al datore di lavoro dai titolari degli stessi per tutta una serie di attivitànecessarie e connesse alla gestione del rapporto di lavoro, tra cui rientrano ad esempio:

– i dati anagrafici e reddituali per il calcolo delle detrazioni di imposta e degli stessi assegni familiari;

– le situazioni sanitarie personali di vario genere ai fini del collocamento obbligatorio;

– la natura dell’infortunio “in itinere” e sul lavoro;

– la situazione debitoria personale nel caso di cessione del quinto dello stipendio;

– la situazione debitoria personale nel caso di pignoramenti presso terzi.

E sul fronte degli adempimenti in favore dei lavoratori dipendenti non si può sottacere l’autorizzazione dei Consulenti del lavoro a ricevere e trasmettere le dimissioni on line.

Appare evidente che le motivazioni addotte dall’INPS per giustificare la discriminazione tra intermediari telematici non l’hanno assolutamente spiegato. 

Anzi, hanno lasciato una serie di forti dubbi in particolare sulla onerositàdell’adempimento che andràa ricadere come costo sulla Finanza Pubblica.

Somministrazione a tempo determinato, ecco le modifiche

Nuovi limiti quantitativi introdotti nell’ambito della somministrazione dal 12 agosto 2018: salvo diversa previsione dei contratti collettivi applicati dall’utilizzatore e fermo restando il limite in materia di numero complessivo dei contratti a termine (20%), il numero dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, o con contratto di somministrazione a tempo determinato non può eccedere complessivamente il 30% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza presso l’utilizzatore al 1° gennaio dell’anno di stipula del suddetto contratto (arrotondamento del decimale all’unitàsuperiore se uguale o superiore a 0,5).

Incentivi per l’assunzione di percettori di reddito di cittadinanza

è previsto un esonero dal versamento dei contributi a carico del datore e del lavoratore (con esclusione dei premi Inail) per un valore collegato al reddito di cittadinanza (RdC) spettante e goduto dal lavoratore assunto. Sulla materia arrivano le FAQ (circolare n. 8/19) predisposte da Fondazione Consulenti per il Lavoro e da Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Una guida utile sia agli operatori del mercato del lavoro, sia a chiunque voglia rendersi conto delle potenzialitàe finalitàdel reddito di cittadinanza, con l’ausilio di tabelle riepilogative ed esempi pratici per conoscere in dettaglio questa nuova misura di politica attiva del lavoro. Destinatari sono i datori di lavoro privati, la prassi giàconsolidata da parte dell’Istituto, consente di annoverare fra i beneficiari enti pubblici economici, datori non imprenditori, studi professionali, associazioni culturali, politiche o sindacali, associazioni di volontariato. Nella platea dei beneficiari si annovereranno anche i soci lavoratori di cooperativa che abbiano stipulato contratti di lavoro dipendente con la cooperativa medesima. Sembrerebbero inclusi dalla platea dei beneficiari dell’incentivo i datori di lavoro domestico. Le assunzioni dovranno avvenire a tempo pieno ed indeterminato, anche con contratto di apprendistato. è da escludere che gli incentivi possano riguardare il lavoro intermittente. L’incentivo è pari all’importo mensile del RdC percepito dal lavoratore all’atto dell’assunzione (nel limite massimo di 780 euro mensili), per il numero dei mesi non ancora “percepiti”, con un minimo di 5 mensilità. Qualora il rapporto sia instaurato con un lavoratore che, all’atto dell’assunzione, percepisce il RdC per effetto di un cd. “rinnovo”, l’incentivo potràessere fruito solo per 5 mesi. Comunque, il beneficio non potràsuperare l’ammontare dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore e del lavoratore per le mensilitàincentivate. è richiesto il rispetto delle condizioni di carattere generale, il possesso del Durc e, in particolare, la realizzazione di un incremento occupazionale netto con riferimento ai lavoratori a tempo indeterminato.

Il licenziamento del lavoratore entro 36 mesi a decorrere dall’assunzione agevolata comporteràl’obbligo di restituzione dell’incentivo giàfruito, maggiorato delle sanzioni civili. Ciò salvo che il licenziamento avvenga per giusta causa, o per giustificato motivo. Tutte le informazioni sono reperibili presso i Consulenti del lavoro.

Lavoro occasionale, come cambia dopo il decreto dignità 

Modificata la normativa delle prestazioni occasionali (ex voucher) allo scopo di favorire il lavoratore nell’ambito dell’attivitàsvolta con questo sistema. La nuova norma consente alle aziende alberghiere e alle strutture ricettive operanti nel settore del turismo, che hanno alle proprie dipendenze fino a 8 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, di ricorrere al contratto di lavoro occasionale.

Salario minimo, il dibattito è aperto

Il Governo punta sull’avvio di un percorso parallelo tra il salario minimo garantito e la riforma dei sindacati. L’obiettivo è duplice: garantire a tutte le categorie di lavoratori, anche a quelli con una retribuzione non fissata dalla contrattazione collettiva, un compenso adeguato alla qualitàe quantitàdel lavoro svolto, ma anche rendere più moderna ed efficace la rappresentativitàsindacale. La conferma arriva dalla senatrice leghista Anna Cinzia Bonfrisco, ospite di “Punti di Vista”, il programma di approfondimento politico di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Il salario minimo garantito rappresenta “un tema di grande importanza e interesse – ha detto la senatrice -, ma non può essere disgiunto dalla storia del lavoro in Italia, la cui essenza è data dalla rappresentanza dei lavoratori. Su questo fronte intendiamo concentrare l’attenzione per armonizzare i 2 temi”. Contrario al salario minimo garantito il partito di Forza Italia, rappresentato in studio dall’onorevole Renata Polverini, secondo cui introducendo una base di retribuzione garantita per i lavoratori di difficoltà, si finirebbe per abbassare le retribuzioni di tutti i lavoratori nei futuri rinnovi contrattuali. “Non vorremmo vedere il ripetersi di ciò che è accaduto con gli 80 euro di Renzi, dove i rinnovi contrattuali negli anni successivi sono stati tutti a 80 euro, tranne nel contratto degli autoferrotranvieri”, ha sottolineato. Molto, invece, si può fare in tema di rappresentanza. Polverini ha, infatti, annunciato di aver presentato anche in questa legislatura la riforma, avviando l’iter in Commissione Lavoro della Camera per ascoltare tutte le parti sociali. “Dobbiamo dare al Paese la certezza di quali sono i soggetti delegati a trattare, come avviene nel pubblico impiego”, ha replicato, “prevedendo un contratto unico per ogni settore che poi abbia applicazione erga omnes”. Per Rosario De Luca, Presidente di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, “classificare tutto all’interno del rapporto di lavoro subordinato è impossibile. è giusto invece interessarsi dell’equo compenso, soprattutto per i professionisti”, ai quali vengono chieste molto spesso prestazioni professionali a titolo gratuito. Al di làdell’esito del Ddl sul salario minimo, la riduzione delle disuguaglianze passa anche da misure a sostegno dei lavoratori e delle famiglie.

Il dibattito è visibile sul sito www.consulentidellavoro.it.

Tirocini formativi e di orientamento, Ispettorato avvia controlli

I tirocini rientrano tra gli ambiti principali d’intervento della vigilanza per l’anno 2018.
L’attivitàdi controllo sui tirocini è orientata alla verifica della genuinitàdei rapporti formativi atteso che, in termini generali, l’organizzazione dell’attivitàdei tirocinanti – benché finalizzata all’apprendimento on the Job – può presentare aspetti coincidenti con i profili dell’eterodirezione che tipicamente connotano i rapporti di lavoro subordinato.

L’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) ha emanato la circolare n.8/18 per fornire indicazioni agli ispettori sulle modalitàdi verifica. Si tratta di una verifica che dovràvalutare complessivamente le modalitàdi svolgimento del tirocinio in modo tale da poter ritenere l’attivitàdel tirocinante effettivamente funzionale all’apprendimento e non piuttosto all’esercizio di una mera prestazione lavorativa.
L’attivazione di un tirocinio per attivitàche non necessitano di un periodo formativo, o l’assenza di uno degli elementi essenziali (es. la convenzione o il Piano formativo) come pure la violazione dei requisiti soggettivi previsti in capo al tirocinante, al soggetto ospitante e al promotore, si configurano come irregolarità. Ulteriori anomalie potrebbero essere rappresentate dai casi in cui vi sia coincidenza tra soggetto promotore e soggetto ospitante, o per tirocini attivati in sostituzione di dipendenti in malattia, maternitào ferie, oppure per tirocinio attivato con un soggetto che abbia avuto un rapporto di lavoro subordinato, o una co.co.co. con il soggetto ospitante negli ultimi 2 anni. Si tratta di irregolaritàche di per sé compromettono la natura formativa del rapporto, rendendo di fatto più agevole la ricostruzione della fattispecie in termini di rapporto di lavoro subordinato.
Anche in assenza di violazioni specifiche della normativa regionale, particolare valore assumeràl’assoggettamento del tirocinante alle medesime regole vigenti per il personale dipendente in relazione, in particolare, alla gestione delle presenze e all’organizzazione dell’orario.
Controlli, inoltre, saranno avviati anche per i datori che fanno ricorso sistematico ai tirocini o per quelli che attivano un numero di tirocini troppo elevato in rapporto all’organico aziendale.
Il superamento della durata massima del tirocinio stabilita dalla legge regionale comporta, invece peculiari conseguenze sanzionatorie, quali l’applicazione della maxisanzione.

Tutte le informazioni sono reperibili presso i Consulenti del Lavoro.

NASPI ANCHE RIFIUTANDO IL TRASFERIMENTO

L’INPS ammetta la possibilitàdi accedere alla prestazione NASpI nelle ipotesi di risoluzione consensuale in seguito al rifiuto da parte del lavoratore al proprio trasferimento ad altra sede della stessa azienda distante oltre 50 km dalla residenza del lavoratore e/o mediamente raggiungibile in 80 minuti, o oltre con i mezzi di trasporto pubblico e nella ipotesi di dimissioni per giusta causa a seguito del trasferimento del lavoratore.

Revisione legale con formazione interprofessionale

E’ stato siglato a Roma nei giorni scorsi, dal Presidente dell’Istituto Nazionale Revisori Legali Virgilio Baresi e dal Presidente della Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, il primo protocollo d’intesa in Italia ed in Europa sulla formazione interprofessionale in materia di revisione legale. Un accordo di primaria importanza fra un organismo di promanazione ordinistica e uno non ordinistico, ma riconosciuto a livello italo-europeo.

Tracciabilità  delle retribuzioni: le FAQ dei Consulenti del lavoro

Le prime applicazioni degli obblighi di tracciabilitàdelle retribuzioni, in vigore dal 1° luglio 2018, stanno creando molti dubbi tra gli operatori. Per questo motivo Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, dopo il vademecum di giugno 2018, ha raccolto in un approfondimento alcune delle numerose FAQ ricevute sul tema, con l’obiettivo di fare chiarezza su diversi punti critici della normativa. Tra le criticità, ad esempio, quelle relative ad anticipi di cassa, rimborsi spese, indennitàdi trasferta e pagamenti con carta di credito.

Esoneri contributivi per assunzioni di giovani e al SUD

Tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, che assumono, senza esservi tenuti, lavoratori con particolari caratteristiche soggettive, hanno diritto al beneficio ION (Incentivo Occupazione Neet) e IOM (Incentivo Occupazione Mezzogiorno). Fondazione studi dei Consulenti del lavoro è intervenuta con la circolare n.8/18 per spiegare con alcune FAQ i due incentivi, resi da poco operativi grazie alle istruzioni emanate dall’INPS.

Lavoro a termine, come fare per i contratti esistenti al 14 luglio

Nel decreto dignitàmanca un regime transitorio per i contratti a termine giàin essere all’entrata in vigore delle nuove disposizioni modificatrici delle regole esistenti. Ciò creerànon poche difficoltàsia ai lavoratori, sia alle aziende. Fondazione studi dei Consulenti del lavoro ha emanato la circolare n. 14/18 per dettagliare le ipotesi che potrebbero verificarsi applicando il Decreto Legge n. 87/18 entrato in vigore il 14 luglio 2018.

SENZA VOUCHER C’àˆ LAVORO NERO

Nessuno degli esecutivi alternatisi negli ultimi decenni ha osservato i fenomeni che il mercato del lavoro propone. Nessuno si è posto il problema di come venga somatizzata l’introduzione di una nuova regola dalle parti del rapporto di lavoro. Non si è mai vista una valutazione a monte dell’impatto che possano avere nuove norme sul mercato del lavoro, ma sempre considerazioni a valle, dopo cioè che il danno è stato fatto.

Corresponsione delle retribuzioni o dei compensi senza contanti

I datori di lavoro o committenti tra un mese non potranno corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato (compresi co co co, coop e soci lavoratori, a termine, part-time, ecc). Sono esclusi dalle nuove regole solo i contratti di lavoro domestico, quelli instaurati con la PA, i tirocini, le borse di studio e i rapporti autonomi occasionali.

Mail per licenziare va inviata con PEC?

La trasmissione al lavoratore della lettera di licenziamento può avvenire anche via email o a mano, ma vi deve essere rigorosa prova che la trasmissione è stata reale ed effettiva. Soltanto la Pec o la firma digitale garantiscono l’integritàdel documento, mentre la mail tradizionale, almeno in astratto, risulta modificabile e, in base al codice dell’amministrazione digitale, costituisce soltanto un documento informatico liberamente valutabile dal giudice. Le mail ordinarie costituiscono un atto scritto, ma deve essere dimostrato che il messaggio sia stato ricevuto dal lavoratore.

Appalto e somministrazione illecita, rischi per i datori

Offerte da parte di societào soggetti che propongono il ricorso a facili quanto vantaggiose forniture di personale mediante appalto o somministrazione di manodopera, con notevoli riduzioni del costo del lavoro rispetto a quello previsto dai contratti collettivi di lavoro, appaiono in contrasto con le norme che regolano tali forme di lavoro subordinato, e soggette a sanzioni rilevanti in caso di abuso o di utilizzo illecito.

Assumere con l’esonero contributivo

Da gennaio assumere o confermare giovani porta benefici contributivi ai datori di lavoro privati. Con la legge di bilancio 2018, infatti, è stato introdotto l’esonero dal versamento del 50% dei contributi a carico del datore (premi INAIL esclusi) per 36 mesi, se l’assunzione (per il 2018) riguarda un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti di soggetti under 35 anni che non siano mai stati occupati prima a tempo indeterminato. Il limite massimo d’importo dell’esonero è pari a 3.000 euro su base annua.

Lavoro occasionale, ecco come si paga nel portafoglio virtuale

Dall’introduzione del nuovo sistema di lavoro occasionale per imprese e famiglie (ex voucher), sono cambiate anche le modalitàdi pagamento delle somme da corrispondere ai prestatori di lavoro. Per l’occasione sono stati predisposti dall’INPS nuovi strumenti di pagamento elettronico con addebito in c/c, o su carta di credito/debito, gestiti attraverso la modalitàdi pagamento “pagoPA” di Agid.

DIS-COLL e nuova attività  lavorativa

Cosa succede se un percettore di DIS-COLL si rioccupa? Le ipotesi sono diverse a seconda del tipo di lavoro. L’INPS con la circolare n.115/17 prende in esame le ipotesi di rioccupazione del soggetto che percepisce la DIS-COLL, l’indennitàdi disoccupazione mensile rivolta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.

Affitto in nero a clandestini, proprietario punibile con reclusione

Cedere l’alloggio a stranieri clandestini a titolo oneroso, integra il reato di favoreggiamento dell’immigrazione. La norma prevede che tale reato sussista quando un soggetto a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, dia alloggio o ceda, anche in locazione, un immobile ad uno straniero privo di titolo di soggiorno. Il reato è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

Regime fiscale e contributivo delle trasferte e dei trasfertisti

Le agevolazioni fiscali per i trasfertisti sono fruibili a patto che si rispettino tre condizioni. Nel contratto o nella lettera di assunzione non deve essere indicata la sede di lavoro; l’attivitàlavorativa deve richiedere la continua mobilitàdel dipendente e l’indennitàdi trasfertista o la maggiorazione di retribuzione deve essere corrisposta in modo continuativo, a prescindere dalla trasferta.

Cessione Ferie, solidarietà  tra colleghi

E’ stato finalmente introdotto anche nel nostro Paese, a decorrere dallo scorso 24 settembre, un sistema solidale di cessione di riposi e ferie ai colleghi dipendenti della stessa azienda e che svolgono mansioni pari livello e categoria, con la finalitàdi consentire al lavoratore di assistere un figlio minore che, per le particolari condizioni di salute, necessita di cure costanti.