Tra le tante priorità che il Governo Draghi dovrà immediatamente affrontare, il lavoro avrà certamente una corsia preferenziale. L’attuale situazione occupazionale presenta delle emergenze assolute, sottolineate ancora una volta dall’ ISTAT. Per questo sono necessari degli interventi di sistema, utili non solo ad avere risultati-tampone immediati, ma anche ad essere fondamenta per il rilancio futuro del Paese. Per pianificare gli interventi necessari è quanto mai opportuno partire dalle criticità emerse nella gestione di questo lungo periodo di pandemia, intervenendo con riforme di sistema anche tramite i fondi che saranno assegnati al Recovery Plan”, commenta Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Divieto di licenziamento:il problema non è quando interrompere il divieto, ma come gestirne le conseguenze e solo la ripartenza immediata dell’economia, permetterebbe alle aziende oggi in difficoltà assoluta di poter tornare ad assumere. Ma non si può prescindere da una profonda rivisitazione del sistema delle politiche attive del lavoro, che in questi anni ha mostrato tutti i limiti strutturali di cui soffre. Vanno, infatti, riorganizzati i Servizi per il Lavoro, in modo da renderli funzionali all’attuale situazione. Ed è diventato indispensabile virare sulla telematica al servizio della diffusione territoriale dei punti di contatto tra cittadini in cerca di occupazione e le agenzie per il lavoro. Modalità, questa, che non potrà che far decollare anche l’altra parte delle politiche attive, quello cioè legata alla formazione e riqualificazione del lavoratore che ha perso occupazione. Investimenti su progetti già pronti: per far ripartire in tempi rapidissimi l’economia una buona iniziativa sarebbe quella di immettere subito nell’economia reale importanti somme, provenienti dal Recovery Plan. In sostanza, bisognerebbe evitare che le procedure burocratiche dilatino i tempi dell’effettivo utilizzo dei fondi. Non sono, infatti, brevi i tempi per avviare l’iter per l’approvazione e il finanziamento di nuovi lavori, condizionati come sono dai tanti adempimenti necessari. Riforma degli ammortizzatori sociali: i Consulenti del lavoro rilanciano ancora una volta l’idea dell’Ammortizzatore Sociale Unico, perché unica è la causale per fenomeni che coinvolgono in modo diffuso e involontario un gran numero di aziende e lavoratori, appartenenti ai settori più disparati. Documento completo su www.consulentidellavoro.it
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